ALBERTO ANCILOTTO "Lo spettacolo
della natura"
A più di trent’anni dalla
scomparsa del conte Carlo Alberto Ancilotto con questo omaggio vorremmo
rubare al tempo il ricordo di un personaggio di spicco del secolo scorso.
Appartenente a una tra le più importanti famiglie di filandieri
veneti dell’otto-novecento, visse la sua giovinezza a Treviso,
tra le attività e gli interessi dei nobili dell’epoca.
Nel 1931, dopo essersi sposato con Maria Teresa Catemario Di Quadri
(dalla quale ebbe due figli) si trasferì a Crocetta del Montello
dove si occupò della gestione della filanda Marcato – Ancilotto,
di proprietà del padre.
Dimostrando da subito un grande amore per gli animali, Alberto, nel
bellissimo parco della villa di Crocetta del Montello, ospitò
molti animali, tra cui un leopardo, degli orsi e una volpe.
Attorno al ’35, scoprendo il piacere della fotografia, impresse
il ciclo della vita del baco da seta e le varie fasi della filatura
dei bozzoli. Fu il primo passo verso una passione ben più grande:
la cinepresa.
Già dai primi filmati, pur ritraendo fasi di operazioni chirurgiche,
di gare sciistiche e fasi della lavorazioni della seta, si denotava
una grande sapienza tecnica che gli valse la collaborazione con numerosi
artisti del trevigiano, fra cui Bepi Fini e Giuseppe Mazzotti.
Quando il figlio Enrico sostenne l’esame di entomologia all’università,
Alberto cominciò ad appassionarsi agli insetti.
Nel 1951 con "L’epeire fasciata" vinse alla Mostra del
cinema di Venezia nella sezione documentari e nel 1953 ricevette la
Nomination all’Oscar per "Epeira Diadema", segnando
una svolta nel suo lavoro di documentarista, che da ora in poi fu in
perenne ascesa.
Raggiunse l’apice del successo nel 1957 con l’unico lungometraggio
della sua carriera: l’incanto della foresta che segnò una
stretta e duratura collaborazione con il documentarista Fernando Armati.
Il Montello e il Piave, grazie alla ricca flora e fauna, offrirono lo
scenario ideale per i numerosissimi documentari, fra gli altri: Metamorfosi
della libellula, I ditteri, Gli imenotteri, Sensi e facoltà degli
insetti, alcuni dei quali trasmessi in RAI e in BBC.
La ricchezza tecnica ed emotiva, che furono la forza del documentarista
Alberto Ancilotto si possono ora assaporare grazie alla trasposizione
in dvd di alcune pellicole.
Questo imponente recupero storico ha preso forma da una tesi di laurea
su Alberto Ancilotto e grazie alla sensibilità della nipote Orietta
Ancilotto.
Ne è uscito il quadro di un documentarista che adempie al compito
di divulgatore scientifico con messaggi carichi di emozione, di partecipazione
e drammaticità nel rispetto della natura e quello di un nobile
dal carattere schivo, ma raffinato e con un’innata disposizione
alla delicatezza che ci rivela un mondo infinitamente piccolo, (quello
degli insetti), regalandoci una natura che si fa spettacolo e prodigio
davanti ai nostri occhi disattenti.