Capitolo 3 - Dopo la prima guerra mondiale

 

3.1 Riprendono i contatti [15]

 

Con l’armistizio del 4 novembre 1918 si conclude finalmente la prima guerra mondiale e la vita può riprendere lentamente il suo corso. Pian piano anche coloro che erano fuggiti dal paese dopo il 1916, rientrano dalle località dove avevano trovato una sistemazione nel periodo di profugato. Alcuni dei residenti si ritrovano e, come per incanto, rinasce subito la voglia di frugare fra le carte: già all’inizio del 1919 alcuni membri del vecchio direttivo si incontrano per vedere come riprendere l’attività della Società.

Il registro dei verbali delle prime riunioni è mancante di qualche pagina all’inizio, ma non appare alcuna incertezza: la Soms deve riprendere con questo Direttivo o con uno nuovo.

Nel frattempo si decide di richiedere subito al Comune £ 630 di affitto per alloggi militari e 60 lire al mese di affitto del locale dal febbraio 1919; dopo alcuni contatti col il segretario, che assicurava una risposta affermativa, l’Amministrazione Comunale si guardò bene dal dare seguito a queste richieste.

Nei primi verbali del 1919 sono presenti Poloniato Placido Giuseppe, Barbisan Giovanni, Piva Vittorio, Botteselle Antonio, e Martino Moretti, con il segretario tesoriere Chiaventone Luigi.

Subito si devono fare i conti con le mutate condizioni economiche, in senso peggiorativo, naturalmente, e questo dato di fatto è confermato, se ce n’era bisogno, dallo sciopero indetto il 13 luglio 1919 dagli operai del Canapificio per l’adeguamento dei salari. Ma pur nella precarietà della situazione, nei primi 5-6 mesi di funzionamento vengono prese alcune importanti decisioni: viene decisa la riconferma del vecchio direttivo in carica, “il ripristino della Società a datare dal 1 settembre 1919” e l’aumento della tassa di entrata nella società e del contributo mensile che i soci dovranno versare. Nel contempo, però, verranno raddoppiati anche i sussidi da versare ai soci per malattia, la qual cosa stava a significare anche la ripresa della normale attività assistenziale; tutte queste misure saranno ratificate dalla prima assemblea dei soci.

A questo proposito si riconferma più volte la necessità di stimolare i vecchi soci a rinnovare l’iscrizione, auspicando naturalmente anche nuove iscrizioni: senza di ciò la ripresa è destinata a rimanere solo un desiderio, e quindi viene decisa anche una campagna di sensibilizzazione in grande stile, a mezzo manifesti, da affiggere a Crocetta e nei paesi vicini.

Il 21 settembre 1919, sotto la presidenza del Presidente Onorario, rag. Elvidio Casellato, perchè il presidente effettivo Pietro Derni è ammalato e anche in seguito sarà spesso assente, il direttivo avvia alcune piccole grandi iniziative: la ristampa dello statuto della Società per un numero di 500 copie, il riacquisto della bandiera ; acquisto dei distintivi della società da distribuire ai soci per una spesa di 780 lire; un monumento per ricordare i caduti in guerra, la concessione di un contributo al comitato festeggiamenti di S. Teresa…

Si registra anche l’offerta di 1000 lire, personalmente da parte di Antonini, per la ripresa della Società, e si decide di ringraziarlo con un telegramma ed anche con una inserzione nel Gazzettino, altri contributi sostanziosi arrivano dal Canapificio, dalla Camera di Commercio e dalla Provincia.

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