Capitolo 7 - La Soms dopo il 1945
7.4 Prospettive di potenziamento
I corsi di disegno convissero dunque fin dall’inizio con i corsi professionali, con un ruolo sempre valido, tuttavia ci si rendeva conto che occorreva qualcosa di più, possibilmente a livello pratico, come succedeva in tutte le scuole professionali, per inserirsi più facilmente nel lavoro con una qualifica; ma c’era un ma: mancava il laboratorio, essenziale per una tale formazione e molto utile anche ai corsi di disegno. Subito si chiese al comune di avere un laboratorio per le esercitazioni pratiche degli elettricisti, meccanici, muratori e falegnami. C’era un locale della Soms occupato dall’ostetrica e quindi si chiesero al comune due stanze dell’ex casa del segretario in cambio, finchè il comune non fosse riuscito a liberarsene.
Stranamente, nonostante non lavorasse più in comune, l’ostetrica non se ne voleva andare di là, e la cosa andò avanti per le lunghe, ma il comune non sembrava preoccuparsene più di tanto, né però concedeva alla Soms nemmeno i due locali richiesti.
A più riprese venne ripetuta la domanda per la costruzione di un laboratorio, anche attraverso un cantiere di lavoro, con fornitura di materiali da parte della Soms. Nel 1952 il Comune fa sapere di non esser disponibile né allo scambio di locali né alla costruzione di un nuovo capannone: ed il direttivo della Società trascorse un paio d’anni a macerarsi e chiedersi che fare per arrivare a risolvere il problema del laboratorio, che avrebbe consentito di fare un salto di qualità ai corsi, mentre nel frattempo l’attività pratica continuava a svolgersi in locali certamente non adatti, almeno per l’ampiezza.
In questo periodo, ed anche in un paio di altre occasioni, Franco Sartori svolse verso il comune il ruolo che precedentemente era stato di Elvidio Casellato, quello cioè del mediatore fra due posizioni, per tentare di arrivare ad una soluzione dei problemi che tenesse conto anche degli interessi della Soms, ma purtroppo non sempre fu possibile raggiungere questo obiettivo.
Essendosene andata finalmente l’ostetrica, nel 1954 il comune decide di sistemare il locale da restituire alla Soms, ma dopo un po’ di tempo inspiegabilmente i lavori vengono interrotti, per riprendere ancora… finalmente nel luglio del 1955 il Comune riconsegna il locale occupato dall’ostetrica ma chiede alla Società di restituire gli altri locali utilizzati come laboratorio: ha luogo un immediato colloquio con il Sindaco per reiterare la richiesta di aprire un cantiere di lavoro per costruire un laboratorio dietro alla scuola attuale. Il Sindaco tergiversa, come al solito di fronte a questa richiesta, adducendo motivi finanziari, che magari potevano anche essere reali, ma potevano anche non esserlo…
Infatti nel settembre del 1955 “scoppia” la verità: il Comune vuole istituire una scuola di avviamento professionale diurna e chiede la collaborazione della Soms!
Ovviamente il direttivo della Società si riunisce subito, il fatto viene discusso a fondo ed anche con un po’ di comprensibile concitazione, ed il 22 settembre 1955 il Consiglio Direttivo invia alla giunta comunale un ordine del giorno, con preghiera di portarlo in consiglio comunale ed inserirlo a verbale.
“Il Consiglio Direttivo della Scuola di Disegno “Lodovico Boschieri”, riunitosi in seduta straordinaria il giorno 22 settembre 1955, alle ore 20 in un locale della scuola suddetta, alla presenza dei signori Direni Giacomo, Presidente, Gallerani Mario vice presidente, dott Ivanoe Magagnin, Canova Pietro, Zanella Celestino, Biasi Giuseppe, Piva Alfredo, Stangherlin Angelo, Piazza Giovanni, De Bin Giuseppe, Battistin Giovanni, consiglieri
UDITA
la relazione del Presidente sulla proposta del signor Sindaco del Comune di Crocetta del Montello per l’istituzione di una Scuola diurna di Avviamento Professionale nei locali della ex Casa del Popolo, e per la quale è stata chiesta la partecipazione della Scuola di disegno,
PRESO ATTO
dell’importanza di tale nuova istituzione che viene ad affiancare l’opera salutare per l’istruzione professionale dei giovani, che la Scuola di Disegno per arti e mestieri svolge ormai da oltre quarant’anni, mentre plaude all’iniziativa suddetta, aderisce in linea di massima e con modalità da stabilire successivamente, ma tenendo conto che: già esiste una scuola ben impostata sia per locali sia per attrezzatura (banchi da scuola, tavoli armadi, materiale didattico e per lavoro, modelli, ecc.) e che la Società di Mutuo Soccorso gestisce con corsi serali nei locali ceduti a suo tempo, dalla stessa, in proprietà al comune di Crocetta del Montello,
PROPONE
a) di concordare l’uso delle tre aule della Scuola con i servizi annessi per le lezioni diurne dell’ istituendo corso,
b) di concedere l’uso di tutta la sua attrezzatura didattica e di laboratoio nonché dei banchi per gli alunni,
CHIEDE
che sia costruito nel terreno di proprietà comunale e facente corpo con l’attuale edificio della scuola, un locale da adibire a laboratorio (che sarebbe sempre di proprietà dell’Amministrazione Comunale) da usufruire sia dalla Scuola di disegno che dalla istituenda nuova Scuola.
Fa presente che per l’attrezzatura del suddetto laboratorio la scuola di disegno può mettere a disposizione: banchi di lavoro-morse-trapani-mole smeriglio-strumenti di misurazione e varie.
Con queste proposte il Consiglio della Scuola di Disegno crede di venire incontro ai desideri di sana economia dell’Amministrazione Comunale, evitando le spese di riparazione e modifiche, a nostro parere, quasi totali, dei locali della ex Casa del Popolo, di impianti di illuminazione e riscaldamento e di attrezzature ex novo.
Il Presidente Direni Giacomo
Questa volta le cose sembrano avviate bene sul serio: l’amministrazione praticamente accetta le due ipotesi di lavoro prospettate dalla Soms e la scuola di avviamento professionale diurna parte nei locali della Soms e con l’utilizzo anche delle attrezzature della sua scuola.
A dire il vero, nel maggio del 1955, si registra un altro tentativo del comune di Cornuda di avviare anche una scuola professionale e forse ciò è da mettere in collegamento con gli accordi presi in Provincia di costruire a spese dell’Amministrazione Provinciale la scuola , la quale sarebbe sorta probabilmente nel Comune dove già una tale realtà esisteva.
Questa vicenda quindi tende a costituire un fatto compiuto, per tentare di avere la sede scolastica professionale nel proprio comune, ma non va in porto, perché evidentemente l’esistenza pluridecennale della scuola di Crocetta (e cioè della Soms) non si poteva né mettere in dubbio né ignorare e quindi il tentativo era destinato a fallire in partenza.
Ciò che non è chiaro è se ed in quale misura la Soms di Crocetta fosse a conoscenza di questi accordi e del Consorzio Provinciale per l’istruzione professionale che stava per sorgere fra alcuni Comuni!
Tutto sembra funzionare per il meglio, ma nel settembre del 1956 l’On. Caron, in visita al comune di Crocetta, su domanda del presidente della Soms che sollecitava il suo aiuto per arrivare al finanziamento dei lavori di costruzione da parte del comune del laboratorio, che sarebbe stato utilizzato anche dalla scuola della Soms per i meccanici, gli elettricisti ed i falegnami, diede una risposta che gelò le aspettative: molte sono le scuole che hanno fatto la domanda per strutture del genere, e quindi è difficile accontentare tutti, occorre avere pazienza…
Nell’ottobre 1956 la Scuola fa domanda per ottenere corsi per calzolai, ma nel gennaio 1957 arriva una categorica risposta negativa, i corsi per calzolai non vengono concessi… Che la qualifica richiesta fosse adeguata alle prospettive di lavoro per la nostra zona è innegabile, specie in quel periodo, sul motivo del diniego non è dato sapere, ma un anno dopo comunque venne concesso.
Con l’Amministrazione Comunale, dal ‘47, i rapporti non furono più quelli che erano prima della guerra: c’è più autonomia fra le due istituzioni, più indipendenza, l’archivio della Soms non è più in Comune, anche se è certo che se c’era una che avrebbe potuto aver bisogno dell’altra, questa era la Soms, anche se apparentemente stava succedendo il contrario.
Fatto è comunque che nel maggio del 1957 il Direttivo della Soms registra i primi dissapori ufficiali con il comune sull’andamento della scuola, dovendo smentire decisamente di aver fatto qualcosa per influenzare i ragazzi a non frequentare la scuola comunale e frequentare invece quella della Società, e decide di non rinnovare più il prestito delle aule per il funzionamento della scuola diurna.
Il Direttivo parla, discute, esamina ipotesi, ma tutto ruota attorno al fantomatico laboratorio e comunque si arriva a formulare una contro mossa che aveva un senso, e probabilmente era ispirata dagli “amici” politici: il 6 luglio 1958 la Scuola inoltra domanda al Ministero del Lavoro per ottenere che la Scuola della Soms divenga un Centro permanente di corsi di qualificazione professionale, con riferimento specifico alle qualifiche di meccanico aggiustatore, calzolaio, elettricista ed anche falegname, sull’esempio di molte Scuole di avviamento Professionale che erano già sorte sul territorio; ma già prima dell’inizio dell’anno scolastico arriva la definitiva risposta, che è purtroppo negativa, con la motivazione che mancano i laboratori!
Poco dopo c’è la visita alla scuola ed ai corsi da parte di un ispettore del Consorzio Provinciale per l’istruzione tecnica di Treviso, che esprime un giudizio positivo sull’ottima preparazione riscontrata e si registra ancora con soddisfazione l’ottima riuscita del corso per muratori attuato per un gruppo di disoccupati che dovevano emigrare in Francia e per il quale pervengono gli elogi da parte del Ministero del lavoro, si respira complessivamente un’atmosfera di ottimismo e di soddisfazione, ed il 25 febbraio 1959 si decide di rinnovare la domanda per ottenere che la scuola diventi un Centro Permanente di corsi professionali.
Verso la fine degli anni ‘50, è forse opportuno far cenno ad un episodio, più che altro per comprendere meglio l’atmosfera del tempo.
Trattasi di un episodio spiacevole, definito “lo screzio”, e verificatosi con il parroco di Crocetta, il quale ebbe a lamentarsi dell’atteggiamento tenuto dalla scuola durante le Sante Missioni svoltesi in parrocchia di Crocetta. Il Presidente della Soms dovette scrivere una lettera al Sindaco, al Vescovo ed al Presidente della Camera di Commercio, per spiegare che in occasione delle recenti Sante Missioni la scuola non ha fatto vacanza non per ostacolare l’iniziativa, ma perché il numero degli alunni della parrocchia di Crocetta, frequentanti la scuola, era talmente irrisorio, da ritenere opportuno di non chiuderla, e precisando che comunque era stata data indicazione al direttore della scuola, nel caso che qualcuno degli alunni frequentanti avesse voluto partecipare alle Missioni, di autorizzarlo, con giustificazione dei genitori che ne indicasse il motivo specifico.
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