Capitolo 3 - Dopo la prima guerra mondiale
3.3 Il "malinteso"
Tutto sembra procedere bene, senonchè il 19 settembre 1920 il Commissario Prefettizio comunica, con la firma anche del direttore Olivotti, che sono aperte le iscrizioni alla Scuola di Arti e Mestieri, ed appena saranno completate, si procederà a formare una commissione per la gestione della scuola. Il Direttivo manifesta subito lo stupore e l’irritazione per questo fatto che giunge completamente inaspettato: mai il Comune aveva reso nota alla Soms una iniziativa per l’avvio della scuola, che a questo punto potrebbe anche danneggiare la Soms, la quale anzi sollecita la sistemazione dei locali da restituire poi alla Società stessa, per consentirle la ripresa dell’attività: che cosa significa dare incarico alla Soms di nominare il direttore, i maestri e la commissione per la “istituenda” scuola d’arti e mestieri, se tutto ciò sembra esser già stato fatto? Ci sono forse sotto motivazioni politiche, si vuol cioè levare la scuola alla Soms, considerato che anche il parroco don Pietro Bergamo ha già avviato una simile scuola serale? In effetti qualche interpretazione strana della delibera del giugno 1914 c’è stata, ma non appare ufficialmente, e comunque la Società Operaia decide di non prendere nessuna iniziativa, se prima non interverrà il presidente onorario Casellato a chiarire tutto con il Comune.
Il 17 ottobre 1920 ha luogo una assemblea straordinaria solo per il problema della Scuola d’Arti e Mestieri ed è presente anche il Presidente Onorario Casellato .
La questione viene immediatamente affrontata: il Commissario Prefettizio ha avviato la scuola senza aver interpellato o avvisato la Soms e per questo motivo il Consiglio Direttivo gli ha fatto le sue rimostranze; da parte sua il Commissario ha fatto sapere che non era sua intenzione avviare la scuola per farla funzionare sotto altro Ente che non fosse la Soms, e che in nessun modo avrebbe voluto danneggiare nemmeno moralmente gli interessi della società.
Il Direttivo non ci vede chiaro ed ha voluto invitare il Presidente Onorario per chiarire il tutto “con la sua illuminata parola”.
Infatti Casellato, reduce da quasi due mesi di malattia a causa della quale non aveva ancora potuto contattare i suoi amici, chiarisce che “fin da giugno aveva interessato il Commissario ad interessarsi per l’avvio della Scuola d’Arti e Mestieri, intendendo che tutte le pratiche fossero fatte a nome e per conto della Soms” e quindi è del parere di invitarlo alla seduta per chiarire tutto.
Il Commissario, evidentemente contattato in precedenza, interviene seduta stante spiegando di aver ritenuto buona cosa avviare subito la scuola, per poter inoltrare le richieste di contributo ai vari Ministeri ed ottenere possibilmente per tempo i contributi necessari al funzionamento della scuola stessa: oltre che dai Ministeri per l’Industria ed il Commercio e della Pubblica Istruzione e per le Terre Liberate, si spera in un contributo dalla Camera di Commercio, dalla Provincia, dal Canapificio, da qualche banca; anche il Comune darà 500 lire di contributo, quindi spera che i fondi pervenuti possano esser sufficienti per il funzionamento della scuola.
Ecco quindi spiegato il perché dell’arrivo di quei contributi, che evidentemente non potevano essere pervenuti per forza propria !
Il Commissario continua chiarendo che era stato messo a disposizione un locale in municipio, nel quale era già iniziata l’attività della scuola con un insegnante provvisorio, vicino al quale anche il parroco faceva gratuitamente una scuola serale di disegno e cultura generale, senza nessuna ingerenza nella scuola di disegno domenicale della Società.
Tutto ciò sarebbe proseguito finchè non fosse stato restaurato il locale della Soms, alla quale sarebbe stato restituito; spera quindi che così possa essere accettato il fatto compiuto.
Prende la parola il vice presidente Sartori, il quale non vuole esprimere delle critiche, ma non si dichiara nemmeno soddisfatto, benchè le spiegazioni del Commissario tendano a dimostrare che non ci sono stati fini politici od altri scopi non corretti, tuttavia trova la cosa poco chiara perché è stata troppo girata e rigirata… Comunque ritiene giusto non ostacolare ed invita il consiglio ad accettare il fatto compiuto, con un ordine del giorno:…“, sentita la relazione del Commissario prefettizio, sentite le spiegazioni del Presidente Onorario Casellato, considerando che la scuola era già iniziata, determina di accettare il fatto compiuto e prega il Presidente Onorario di preparare lo Statuto.”
L’ordine del giorno venne approvato all’unanimità, ma tra le righe, sembra chiara l’intenzione di non considerare chiusa la discussione in merito, lo svolgimento e la conclusione della quale si sarebbero spostati in altre sedi.
Viene nominata una commissione di vigilanza sulla scuola, che ne curerà l’amministrazione assieme alla Soms, e della quale faranno parte Panno Angelo, Canova Pietro, Barbisan Giovanni oltre al presidente della Soms, ma a patto che nella gestione ci siano anche il rappresentante del Comune e del Canapificio, e che gli stessi concorrano con un contributo alla spesa per il mantenimento della scuola.
Il Commissario Prefettizio si incarica di comunicare a questi Enti queste decisioni, Casellato lo ringrazia a nome di tutti e l’assemblea viene sciolta.
Per inciso, Casellato riceverà un rimborso spese di 70 lire per la sua trasferta da Conegliano, dove si era trasferito nel 1912, quando aveva accettato l’incarico di segretario comunale a Feltre, mantenendo a scavalco anche Crocetta per un paio d’anni, fino al 1914.
Veduta di Crocetta dal Ponte di S. Anna
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