Capitolo 2 - La Società Operaia di Mutuo Soccorso a Crocetta Trevigiana
2.2 Nasce la S.O.M.S. di Crocetta
Lodovico Boschieri, prima sindaco di Cornuda e dal 1902 sindaco di Crocetta, era amico di Antonini, più volte fra i due l’idea di creare una società di mutuo soccorso era stata oggetto di discussione; Lodovico assieme ad alcuni amici, primo fra i quali il segretario del Comune il rag. Elvidio Casellato, avevano posto anche le basi per far sorgere questa società, sull’onda dello sviluppo che da circa 30 anni le società di mutuo soccorso avevano ormai assunto anche in zona, ma Antonini era restìo, e per questo l’idea non andò avanti: Lodovico forse temeva di urtare l’amico Andrea, ma questi temeva sicuramente che questo “strumento” si potesse trasformare in qualcosa contro di lui ed il Canapificio.
A che serviva una società di mutuo soccorso? Forse che lui non dava tutto ciò di cui avevano bisogno? e faceva sempre scivolar via questo discorso con le consuete frasi. “Gai bisogno de lavoro? Gheo dago mi, lavoro e paga. Gai bisogno de qualcossa altro? Ghe penso ancora mi! Ghe dago tuto, na casa, la corente, l’orto, el botegon, el pan… cossa voi più de cussi!”.
Antonini non aveva mai sentito dire da qualcuno dei suoi una frase che i cittadini di Crocetta pronunciavano quando volevano trinciare un giudizio definitivo e sbrigativo sulla situazione di Crocetta, riferendosi a Antonini “co na man el ne dà i schei e co quealtra el nei tol“, altrimenti un benchè minimo sospetto gli sarebbe forse venuto! [8]
E Boschieri tentava di rassicurarlo, dicendo che finchè ci fosse stato lui una tale società mai gli si sarebbe rivoltata contro, ma di fronte all’atteggiamento di Antonini, anche il buon Lodovico, che ben sapeva le esigenze dei suoi cittadini, non volle fare un atto di forza contro Andrea e scelse di rinviare, in attesa di tempi ed occasioni migliori.
Ma nell’agosto del 1909 morì per infarto, purtroppo, lasciando un vuoto incolmabile, ed agli amici suoi, con in testa il rag. Elvidio Casellato, sembrò che la cosa migliore per ricordarlo fosse quella di dar vita a quella società che tanto aveva caldeggiato, e questa volta Antonini, anche se a malincuore, non potè opporsi: il 6 agosto del 1910, nell’imminenza dell’anniversario della morte, ebbe luogo l’assemblea generale dei lavoratori del Comune per la costituzione e l’iscrizione alla Soms.
“Domenica alle ore 16.00 nella sala delle udienze municipali, allo scopo di costituire una Società di Mutuo Soccorso, furono invitati con apposito manifesto tutti i lavoratori di codesto comune. Per trattare l’argomento fu invitato l’egregio avvocato Lino Sanson di Montebelluna, competentissimo in merito, il quale gentilmente aderì all’invito. Amiamo sperare che questa nuova istituzione che sorge a beneficio di questa vasta classe operaia, sia da essa bene accolta, dando la sua adesione e la provata iscrizione degli aderenti”.
Si noti che il trafiletto del giornale, nell’indicare la Società, non include l’aggettivo “operaia”, ma può essere stata solo una dimenticanza.
L’assemblea si svolse, dunque, nella sala riunioni municipale con la presenza dei responsabili della Soms di Montebelluna sorta già nel 1870, i quali avevano sicuramente un’ottima esperienza in merito. L’avvocato Sanson spiegò quale tipo di attività avrebbe potuto svolgere la Soms e quali vantaggi ne sarebbero derivati agli iscritti ed il segretario della Società, Alvise Polin, fece degli esempi di liquidazione: tutti ebbero la loro razione di applausi. Alla fine fu nominata una commissione provvisoria per studiare uno statuto, da proporre all’assemblea ed arrivare alla nomina delle cariche sociali. [9]
Quel mattino si registrò l’iscrizione di 60 operai, non molti, considerato il numero di operai residenti in loco. Evidentemente non c’era stata la pressione di Antonini, che anzi non viene indicato fra i presenti all’assemblea, se ci fosse stato, sarebbe stato sicuramente citato, e questo fatto sembra confermare ancora una volta che non era d’accordo con la costituzione della Società, che avvenne, giova ricordarlo, in municipio e non in un locale del Canapificio.
La Società e questi soci comunque, il 13 novembre 1910 fecero il primo pranzo sociale presso la locanda “all’Antiga” di Crocetta Trevigiana, ed ancora quindici giorni dopo, il 27 novembre 1910, la neonata Società ebbe modo di compiere il suo primo atto ufficiale ed inaugurare anche la sua bandiera sociale, che sfilò in testa al corteo partito dal ponte S. Anna, preceduto anche dalla bandiera del Comune, ed accompagnato dalla Banda del Canapificio, per arrivare al Municipio di Crocetta dove era programmato quello che tutti sentivano come un dovere, e cioè un ricordo ed un omaggio all’amatissimo Lodovico Boschieri.
Una grande folla di crocettani partecipò alla cerimonia, assieme alle autorità intervenute anche dai paesi vicini: al suono dell’inno di Garibaldi venne scoperta una lapide commemorativa di Lodovico Boschieri, garibaldino e primo sindaco di Crocetta. Introdusse la cerimonia il sindaco, nob. Vigilio Biadene, e poi lasciò la parola all’oratore ufficiale, il poeta Carlo Moretti di Montebelluna, il quale ricordò la figura di Lodovico, le sue imprese e le sue virtù, la sua imparzialità e la sua dedizione verso i cittadini e verso la causa di Crocetta, riuscendo spesso a strappare lacrime ed applausi ai presenti.
Naturalmente la cerimonia si concluse con l’immancabile rinfresco nella sala municipale, mentre la banda del Canapificio intratteneva i presenti. [10]
Non risulta in nessuna delle cronache sopra riportate, abbastanza precise e circostanziate, che la neonata Società di Mutuo Soccorso sia stata formalmente dedicata a Lodovico Boschieri.
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