Capitolo 6 - Il periodo fascista
6.3 L'Opera Nazionale Dopolavoro
Un’altra pietra miliare dell’organizzazione, chiamiamola “sociale”, fascista è L’Opera Nazionale Dopolavoro (che verrà indicata in seguito brevemente con OND), istituita con i decreti del 1926-28.
Nel Direttivo del 14 aprile 1929, il Presidente Garizzo raccomanda ai Soci di iscriversi all’OND senza dare particolari spiegazioni su questo nuovo organismo. E da questo momento in poi si moltiplicheranno le adesioni e gli interventi a favore di questa o di quella iniziativa posta in essere dalla segreteria fascista, che evidentemente sta iniziando a produrre il massimo sforzo per ottenere l’adesione al regime.
Garizzo è sempre molto cauto nell’esprimersi e nel muoversi, ma se raccomanda ai soci di iscriversi significa che sono state fatte pressioni a tal proposito.
Il 23 aprile 1930 la Soms aderisce alla Federazione Provinciale Fascista delle Cooperative, nell’ambito dell’assemblea convocata a Treviso dall’Ente Nazionale per la Cooperazione, alla quale aveva partecipato in rappresentanza della Soms il vice presidente Placido Poloniato. In quella stessa assemblea fu proposto anche lo statuto di un altro Ente, al quale la Soms avrebbe dovuto aderire ed in effetti vi aderisce con questa delibera: “La Soms L. Boschieri, presa visione dello statuto dell’Unione Provinciale Fascista delle Società di Mutuo Soccorso, aderente all’Ente Nazionale per la Cooperazione, delibera di approvare lo statuto e chiede l’ammissione della propria società, delegando il vice presidente Poloniato Placido a rappresentarla in seno all’Unione stessa”.
Nel dare l’adesione a tutti questi organismi sicuramente è sorta la necessità di fornire i propri dati costitutivi, i quali non erano disponibili perché smarriti durante la guerra, e quindi il 20 aprile 1931 IX e.f., il Direttivo decide di ritirare dall’archivio notarile del Notaio Castagna copia dell’atto costitutivo della Soms e presso il Tribunale di Treviso la copia del Decreto Reale di costituzione (registrazione) della Soms “per avere questi documenti a disposizione delle autorità competenti della neo Federazione, che ha indetto una riunione alla quale è opportuno intervenire”.
Qualche mese dopo, nel direttivo del 4 luglio 1931, il Presidente spiega ancora i vantaggi dell’iscrizione all’OND, specialmente per quanto riguarda l’annuale gita sociale, e quindi rinnova l’invito: è opportuno che tutti i soci si iscrivano, e per facilitare le adesioni propone un aumento di 20 centesimi nella quota mensile da versare alla Soms, la quale anticiperà l’importo per l’intera quota di iscrizione dei suoi soci, iscrivendoli quindi subito.
Poi dal 1931, riscontriamo una serie di interventi a supporto, chiamati “elargizioni”, a varie iniziative proposte dal regime: nel luglio 1931 lire 50 al Campo Solare, in ottobre lire 100 al Comitato Comunale per l’assistenza, chiamato anche assistenza invernale o assistenza alle cucine d’inverno, abbonamento al periodico “Il lavoro cooperativo”, ed ancora nella primavera del 1932 lire 100 per il Campo Solare, e lire 100 per l’iscrizione alla federazione Fascista delle Cooperative.
Ma evidentemente non basta. Con un’altra lettera la medesima Federazione Fascista delle Cooperative annuncia un controllo sulla Soms, e precisamente un controllo di cassa!
Con due scarne righe viene reso noto ai membri del direttivo il contenuto della lettera, come se fosse un fatto insignificante; non vengono registrati commenti o prese di posizione, che ci devono essere sicuramente stati, evidentemente la prudenza è d’obbligo, anche perché il contenuto di quella lettera è chiaro.
Quindi, o è una specie di “punizione” perché la Soms non collabora, ma visti gli ultimi avvenimenti ciò poteva anche non essere, oppure si tratta dell’avvisaglia di un altro temporale, ben più grave di quanto il tono non dica, ma che è conseguente a quanto si vuol lasciar capire: o la Soms si allinea ancora di più o potrebbe esservi costretta, perché così deve essere, e pertanto continua la strategia iniziata con l’attacco di Celestino Zanella.
Il contenuto di questa lettera rimane ibernato per due tre mesi, non se ne sente parlare, non c’è traccia nei verbali del direttivo e quindi si deve supporre che qualche incontro-scontro si sia verificato tra i membri della Soms e la segreteria politica locale, sulla base di direttive impartite dalla Federazione di Treviso.
Nel verbale del direttivo del 21 giugno 1932 il Presidente comunica di aver ricevuto l’invito a aderire alla Federazione Fascista della Mutualità, corrispondendo la quota annua di 100 lire, ma di averne corrisposta solo la metà, per attendere l’autorizzazione del direttivo a pagare la quota intera; il Direttivo autorizza la spesa per l’anno in corso, ma suggerisce di chiedere la riduzione poiché la Soms non ha trecento iscritti ma 200.
Il Presidente riprende il discorso sul controllo prospettato dalla medesima Federazione, precisando che si tratterebbe di una revisione di cassa, ed “egli ha ritenuto opportuno di rispondere in merito, che non è necessario nella nostra Società un controllo di cassa, bastando in ciò i revisori dei conti, e questo ha creduto di farlo per evitare inutili spese”.
Non si riesce a capire se la risposta sia da giudicare volutamente ingenua, o prudente per vedere che cosa c’era dietro, oppure se sia una risposta provocatoria, di sfida alla Federazione Fascista…
Nel frattempo si porta a 100 lire il contributo al Campo solare per l’estate 1932, nell’ottobre si aderisce pienamente alla costituzione della Federazione Nazionale Fascista della Mutualità in ente giuridico riconosciuto, impegnandosi all’osservanza di tutte le disposizioni contenute nelle statuto in corso di approvazione.
Il 5 maggio 1933 l’Ente Nazionale Fascista delle Cooperative e Mutue chiede di mandare almeno un rappresentante all’adunata che si terrà a Roma, che prevede la visita collettiva alla Mostra della Rivoluzione. Il Presidente spiega al Direttivo che è utile andare non solo per dovere di italianità, ma per mostrarsi solidali con l’Ente cooperativistico, e viene designato il vice presidente Poloniato Placido ad andare a Roma in rappresentanza della Società; egli accetta e riceve in anticipo lire 148, comprendente le spese di viaggio, vitto ed alloggio per il 24-25 giugno.
Il 26 gennaio 1934 in assemblea vengono deliberati ancora (ciò avveniva ormai annualmente) contributi ad alcune iniziative della segreteria fascista: lire 100 per l’assistenza invernale, meglio definita opere assistenziali per le cucine d’inverno, lire 50 per la giornata della madre e del fanciullo (assistenza maternità ed infanzia ), lire 100 per il campo solare.
Non poteva mancare la richiesta dell’OND locale, la cui presidenza rinnova la richiesta di iscrivere tutti i soci: ma qui si precisa che in questo momento la Soms non può farlo, perché è troppo impegnata, ha troppi debiti derivanti dal finanziamento della scuola per la seconda aula.
Ancora, a livello extra comunale, altri interventi della Soms a sostegno di strutture poste in essere dal regime.
Dalla Segreteria Provinciale arrivano la richiesta alla Soms di farsi socia del nuovo Ente Cooperativo per l’Approvvigionamento delle nuove città di Littoria e Sabaudia, il minimo previsto per una sottoscrizione è di lire 100 in azioni; con un’altra circolare si chiede ancora di iscrivere la Società alla Casa della Cooperazione di Bologna, almeno con una azione da lire 100, e per ultimo la Segreteria Provinciale approfitta dell’occasione per chiedere un contributo per l’acquisto di mobilio per la stessa Segreteria…
Il Direttivo dopo aver fatto il panegirico a queste iniziative tutte belle e lodevoli, dichiara di essere del parere di soprassedere per il momento, non avendo disponibilità di fondi causa i noti impegni.
Una lettera del locale Segretario politico invita la Soms ad intevenire in massa con bandiera e soci all’adunata che si terrà presso la costruenda casa del Fascio alle ore 15 di sabato tre febbraio, trattasi delle iniziative prese nell’ambito del “sabato fascista”, e ricorda ancora l’iscrizione all’OND.
Questo problema viene riaffrontato nell’assemblea della Soms del 18 marzo 1934, che si svolge alla presenza del Podestà: il Presidente Garizzo dopo aver esposto la critica situazione della scuola di disegno, chiedendo anche al Podestà di intervenire per sanare la situazione, chiudeva “Confidiamo nelle autorità locali e nel segretario federale che ci darà certo tutto il suo appoggio, riconoscendo in noi umili lavoratori. Lavorare per il popolo, occuparsi per il suo miglioramento è dovere di cittadini, ma questo dovere lo sentiamo maggiormente oggi, perché è il miglior modo di corrispondere ai desideri del Duce, al quale rivolgiamo il pensiero di fede, di amore, di devozione, di gratitudine per quanto ha fatto e fa di bene alla Patria nostra. L’assemblea accolse le parole del Presidente con calorose ovazioni”.
Poi prese la parola il Podestà il quale, dopo essersi stupito per la presenza così limitata di soci ed aver promesso il suo interessamento per la scuola, parla dell’iscrizione all’OND e “fa presente che ormai tutte le istituzioni devono far capo al Dopolavoro, essendo questo Ente l’emanazione principale del Regime; esorta perciò tutti i soci ad iscriversi e prega la Presidenza, per quanto i mezzi della Società lo permettono, di venire in aiuto ai Soci, affinchè l’iscrizione sia fatta in massa”. Alla fine, il presidente Garizzo annuncia sommessamente la “capitolazione”: ormai la decisione di fondo di aderire all’OND è stata praticamente presa, iscrivendo quindi tutti i soci in ordine con i pagamenti fossero essi di Crocetta, ma anche di Cornuda o di Pederobba. “ Oggi noi aderiamo formalmente all’OND e come sempre desideriamo cooperare in tutte quelle opere e manifestazioni che essa si propone e che sono indicate dal Governo Nazionale, dobbiamo nella totalità appartenere all’OND”.
In esecuzione di ciò, il Consiglio Direttivo esamina come procedere: nella seduta dell’8 aprile 1934 si decide che verrà chiesto ad ogni socio un versamento aggiuntivo di 20 centesimi al mese, pari a lire 2,40 annue, per l’iscrizione all’OND, che verrà effettuata subito dalla Soms, anticipando l’importo totale per tutti, versando cioè la quota aggiuntiva di lire 2,10 per ogni socio.
È evidente che l’insistenza dell’OND nel richiedere l’iscrizione mira a due cose: ad avere fondi per completare la ristrutturazione della Casa del Fascio e, soprattutto, ad attirare nella sua orbita la Soms per tenerla sotto controllo ed avere un bel “giocattolo”, la scuola, da gestire e da presentare come realizzazione della Rivoluzione Fascista.
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