Capitolo 4 - La gestione e le attività della Società
4.3 La Gita Sociale
Oltre agli eventuali contributi assistenziali in caso soprattutto di malattia, il socio era oggetto costante di attenzione e di… tentazione con le gite sociali, che avrebbero dovuto aver luogo ogni anno assieme all’altrettanto rituale pranzo sociale. Negli anni antecedenti la prima guerra mondiale la gita sociale non era ancora una consuetudine, il turismo di gruppo costituiva una grossa attrattiva; il massimo evento della Soms era quello di celebrare l’annuale Assemblea dei soci, in occasione della quale si faceva il consuntivo delle attività svolte e si approvava il bilancio, concludendo poi con il pranzo sociale. Questo evento vedeva una partecipazione di soci molto maggiore rispetto all’assemblea, che ebbe sempre pochi partecipanti, salvo i casi rari delle grandi occasioni; ancora nell’assemblea del 18 marzo del 1923 si stigmatizzava “l’apatia inveterata di molti soci che non intervengono alle assemblee”.
Ma nel dopoguerra, in un Direttivo nel 1921, Arturo Sartori, vice direttore del Canapificio che si dimetterà da socio della Soms nel 1924, propose la gita sociale come occasione di stare assieme per i soci ed i loro familiari e passare una giornata in sana allegria, e sempre più spesso si aggregarono i non soci: la gita sociale veniva pubblicizzata fra i soci, e alla comunità veniva reso noto l’evento della gita sociale della Soms anche con striscioni sulle strade.
Decisa la mèta della gita, in direttivo veniva incaricata una commissione generalmente di tre persone, a seconda dell’impegno richiesto, ognuna delle quali doveva curare uno o più aspetti organizzativi: raccogliere le iscrizioni, cercare il mezzo di trasporto e stabilire il costo, provvedere i vettovagliamenti al sacco a cura della Soms, che offriva quasi sempre il pane ed il vino per la colazione al sacco del mattino, contattare un ristorante o una trattoria nella località mèta della gita… era un lavoro non da poco che, assieme ad altri argomenti, veniva puntualizzato in due tre direttivi…
La quota di partecipazione richiesta ai soci non copriva tutte le spese; una parte delle spese, anche del pranzo sociale, rimaneva a carico della Soms, che registrava a suo carico, alla fine di ogni gita, dalle 300 alle 600 lire circa.
Fin dall’inizio, per dare maggiore lustro alla “spedizione”, fu deciso che si sarebbe chiesto alla locale Banda di unire la propria gita sociale a quella della Soms, ma già dopo il primo tentativo i “bandisti” si accorsero che questo affare non faceva per loro. La banda non aveva grandi finanziamenti, c’era il contributo sicuramente del Canapificio, memore degli antichi fasti, ma non era gran cosa, ed anch’essa viveva alla giornata ricevendo qualche contributo in cambio delle sue prestazioni, e fu in questa direzione che la collaborazione procedette: la banda continuò a seguire la Soms nelle sue uscite, la prima volta pagò un contributo di 6 lire per partecipante, ma poi andò a finire che la Soms invitò la Banda a sue spese, in cambio di un concerto vero e proprio.
La Soms prendeva accordi con la consorella locale, per il benvenuto e l’accoglienza in sede (ma non sempre le cose filavano via liscie e con soddisfazione di tutti!), si spostava nel luogo contattato per il pranzo e poi tutti uscivano nella piazza della cittadina metà della gita, dove in pieno pomeriggio, nell’orario del maggior “passeggio”, aveva luogo il concerto “della Soms” di Crocetta. In seguito alla banda cittadina venne corrisposto un contributo annuo stabilmente, generalmente di 100 lire. La Banda operò con successo fino agli anni precedenti la seconda guerra mondiale, poi quando la Soms riprese, della banda non si riscontrò più traccia e così, in punta di piedi, la banda uscì di scena, e non fu più presente ad allietare le varie circostanze festose o solenni del comune di Crocetta.
Il primo tentativo per organizzare la gita sociale fu fatto nel 1921, appunto, con mèta Conegliano, dove risiedeva Elvidio Casellato.
Programmata con carrette e cavalli, con un costo di 30 lire per partecipante, non sembra abbia avuto successo, e dai verbali non risulta che l’iniziativa sia stata portata a termine e non risulta che nemmeno l’anno dopo sia stata effettuata, mentre invece ebbe luogo nel 1923 a Valdobbiadene, utilizzando il tram e con la banda al seguito. Qualche anno dopo venne offerto al Presidente Garizzo l’ingrandimento della foto della prima gita sociale della Soms effettuata nel 1920. Non è dato stabilire quale sia questa fotografia, fra le varie esistenti, ma sembra di poter dire che il 1920, anno di assestamento per la Soms, possa essere difficilmente l’anno della prima gita sociale, che fu proposta, da quanto risulta, proprio nel 1921.
Quindi la prima gita sociale dovrebbe essere quella del 1923 a Valdobbiadene, alla quale fecero seguito Conegliano (1924), Bassano con le grotte di Oliero (1925), Feltre con Pedavena in treno (1926). Nel 1927 la meta doveva essere Follina con un passaggio a Vittorio Veneto per render omaggio ai caduti della prima guerra mondiale, ma non fu possibile farla e per le difficoltà del Canapificio e perché Garizzo stava “ammucchiando” denari in vista dell’ampliamento; ma questo si seppe dopo. Fu proposta alternativamente una scampagnata sul Montello, ma l’idea fu respinta sdegnosamente come troppo poco decorosa.
Nel 1928 riesce il tentativo di andare a Follina ed a Vittorio Veneto, con l’omaggio ai caduti nell’anniversario della vittoria, mentre nel 1929 sembra che la consuetudine della gita debba ricevere un altro duro colpo: le difficoltà del Canapificio inducono a prospettare un’altra volta una gita sul Montello, a S. Maria delle Vittorie, con spuntino a carico della Soms, e l’ipotesi questa volta sembrava accettata. Ma a sorpresa, con una virata di 360°, spunta la proposta di andare a Padova a visitare la Fiera Campionaria che viene, non senza contrasti comunque, immediatamente approvata! Probabilmente era il solito Garizzo a tirare indietro! Detto fatto si mette in moto la commissione ed il programma che ne risultò fu sontuoso, considerati i tempi.
La partenza è alle 5,30 dal Ponte S. Anna in pullman, alle ore 8,00 è previsto uno spuntino (con pane e vino offerto dalla Società) e S. Messa domenicale alla Basilica dell’Arcella, per chi lo desidera. Si prosegue poi con la visita alla Fiera Campionaria Internazionale e pranzo in Prato della Valle alla Trattoria ai Veneziani; dopo il pranzo, nella piazza ci sarà il concerto della banda cittadina, si intende di Crocetta, che naturalmente è al seguito.
La partenza per Crocetta avverrà alle 18,00 e si conta di arrivare in paese verso le 20,30, dopo una breve sosta a Castelfranco.
I costi a carico dei soci furono L. 12 per il pranzo (tagliatelle alla casalinga, fatte con uovo, e piselli, manzo con contorno, resta di vitello con contorno, due pani e mezzo litro di vino per persona) e L. 2 di entrata alla fiera, L. 15 per trasporto a carico di ogni socio; alla società (spuntino, banda,…) rimase un passivo di 600 lire.
Nel 1930 nessuna gita sociale ebbe luogo mentre nel 1931 si programmò la gita a Schio. E’ il momento del famoso debito: nel 1932 si farà la scampagnata sul Montello, ma negli anni 1933, 1934, 1935 nessuna gita sociale, nemmeno per la festa del 25° anno della Soms!
Nel 1936 un’altra scampagnata sul Montello alla Colonna Romana e nel 1938 la gita sociale con il pranzo, si fece a Trento, assieme all’Opera Nazionale Dopolavoro.
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