Capitolo 1 - Premessa Generale

 

1.5 Lo Sviluppo delle Soms

 

La forte crescita delle Soms trova quindi riscontro in una nuova presa di coscienza di queste esigenze e delle situazioni legate al crescente sviluppo industriale: i luoghi e gli ambienti di lavoro, l’igiene, l’umidità, il freddo, gli orari di lavoro, le retribuzioni, il trattamento di donne e ragazzi…

Queste erano le problematiche generali, che spesso non trovavano risposte adeguate perché nessuno aveva il coraggio di affrontarle, avere un lavoro ed un salario era già una conquista… quindi ciò che concretamente impegnò le Soms costituite fra gli operai, fu la tutela degli stessi dalla mancanza di lavoro, e quindi del salario, per una causa “normale”, come poteva essere un infortunio o una malattia, ed anche per vecchiaia. In questa direzione, per dire la verità, non ci furono considerevoli successi se non in qualche rarissimo caso, perché le Soms operavano sulla base delle quote mensili degli iscritti in genere operai, e non arrivarono mai a conferire stabilmente pensioni di invalidità o vecchiaia, perché non poterono mai disporre di un fondo da destinare con tranquillità a questo scopo. Le entrate erano costituite dalle quote versate dai soci/operai e non potevano che essere relativamente basse, ed inoltre talvolta i versamenti non erano sempre regolari, e pertanto il capitale accumulato fu sempre troppo esiguo per poter assicurare il conferimento di una pensione di vecchiaia.

 

Questa raccolta di fondi, però, contribuì alla maturazione dell’idea del credito, ed in qualche caso fu la base per la nascita delle cooperative di credito che in seguito si trasformarono in Banche popolari; le banche popolari di Milano e Bologna furono promosse dalle Soms.

Non potendo disporre di tali istituzioni, però, le Soms si limitarono a versare in banca le somme disponibili o ad investirle in titoli, e l’interesse o la rendita da essi ricavata veniva impiegata nelle attività ordinarie della Soms.

 

Parallelamente a questo concetto, però, se ne sviluppa anche un altro, riguardante l’elevazione morale e culturale dei soci, poiché il livello culturale era molto basso, anzi, più che altro si può parlare di analfabetismo quasi generalizzato. Questo dato di fatto indica così alle Soms l’altra grande direzione per i loro interventi: l’alfabetizzazione della classe operaia in vista soprattutto del conseguimento delle prime basi per arrivare ad una minima preparazione professionale.

Ecco quindi nascere le Scuole d’Arti e Mestieri, per accedere alle quali occorreva, si badi bene, avere già una istruzione elementare, pensate soprattutto per fornire manodopera qualificata agli imprenditori o per dare la possibilità ai più intraprendenti di rendersi autonomi e non dipendere dai sussidi [3]. Esse organizzavano l’insegnamento alla sera e alla domenica mattina, mentre gli scopi generali di elevazione delle masse erano perseguiti anche con le biblioteche popolari circolanti, con corsi di musica per l’insegnamento di vari strumenti, dai quali nascevano spesso le bande paesane.

Ecco svilupparsi i circoli culturali e ricreativi, che cercavano di proporre qualche riunione su problemi di vario genere ai cittadini non istruiti, ma questi incontri erano frequentati massimamente dai pochi maestri locali o da qualche personaggio in vista. Molto più apprezzato era l’aspetto ricreativo che consisteva nell’organizzazione di gite sociali, che si affiancavano ai festeggiamenti di vario genere organizzati dalla comunità ed al ballo, che allora stava prendendo piede come uno dei passatempi più graditi, o più peccaminosi, a seconda dell’angolo visuale dal quale veniva considerato.

Anche gli spacci cooperativi o le cooperative di consumo ebbero un ruolo abbastanza significativo, per assicurare ai soci la possibilità di acquistare generi di consumo a prezzi favorevoli.

 

Nel 1860 in Italia esistono 66 Società Operaie di Mutuo Soccorso, di cui 21 a Milano; i dati seguenti  aiutano a capire meglio l’evoluzione del fenomeno:

nel    1862        sono      113

        1871                    1545

        1878                    2091        con 331.508 soci

        1864                    6722        (numero massimo)

        1904                    6535

Da questo momento il numero delle Soms, che già era in diminuzione, decrescerà rapidamente: bisogna ricordare che nel 1902 venne riconosciuto ufficialmente il sindacato in Italia, e che lo Stato Italiano stava varando una serie di leggi sull’assistenza e previdenza sociale, per disciplinare tutta la problematica dei diritti degli operai (infortuni, pensioni…), e quindi il ruolo delle Soms si ridimensionò rapidamente.

[Sommario] [Paragrafo precedente] [Paragrafo seguente] [Copertina libro] [Home Page]