Capitolo 1 - Premessa Generale

 

1.2 L'idea del mutualismo [1]

 

L’idea di riunirsi in gruppo di persone per affrontare assieme difficoltà o problemi singoli o di una categoria, risale a tempi remotissimi. Senza voler andare ai tempi dell’uomo delle caverne, già in Grecia erano sorte le “corporazioni operaie”, sinedries èramos, mentre a Roma erano state attivate le “sodalitates”. Dopo la decadenza di queste civiltà, ci fu un periodo di alti e bassi, finchè nel Medio Evo, fu possibile ritrovare un filo organizzativo della società in generale, ma anche rivolto particolarmente alle singole persone od a gruppi di persone, ed era inevitabile che si riscoprisse di nuovo questa idea, applicata soprattutto all’ambito del lavoro.

In Italia i diversi mestieri e professioni si organizzano e si riuniscono sotto diverse denominazioni: Ghilde, Collegi, Congregazioni, Confraternite, Corporazioni,… Talvolta anzi, a seconda delle regioni o delle città in cui prendono vita, assumono denominazioni locali più confacenti agli usi od alla sensibilità del luogo, magari dovute solo ad un riferimento linguistico; così a Venezia troviamo le “Fraglie”, a Roma le “Scuole”, a Genova gli “Alberghi”, in Toscana le “Arti”, in Sardegna i “Gremi”,… nel 1443 a Roma il “Collegio dei Parrucchieri”, attorno al 1450 a Firenze la “Società tra fabbri e falegnami”,…

Nel mondo anglosassone in generale, in Scandinavia e Danimarca, troviamo le Guilds, società di assistenza; in Germania troviamo le Gilde, ed anche il Knappschaftsverein e gli Hirsch Dunkersche Gewerkvereine, associazioni la prima fra minatori e la seconda fra operai; in Francia è estesa la presenza di secours mutuel, associazione di compagnonaggio che offre assistenza ai membri di una stessa professione nei loro spostamenti da un paese all’altro attraverso associazioni sorelle, oppure in Inghilterra la Friendly Society…, tutte società con scopi praticamente identici a quelli di una Soms.

 

 Nella seconda metà del ‘700 appare il vapore, come fonte di forza motrice, Watt, o chi altro fu, è un po’ difficile stabilirlo, scopre la macchina a vapore, e ciò fa avviare in Inghilterra il processo di industrializzazione con netto anticipo rispetto alle altre nazioni. In quali condizioni fossero allora costretti i lavoratori in Inghilterra, in Francia ed in Germania, ci è stato descritto in due modi e da due angolazioni completamente diverse da due autori, Charles Dickens e Karl Marx, i quali ci descrissero lo sfruttamento delle masse operaie agli inizi dell’industrializzazione, e non solo di uomini si trattava, bensì anche di donne e soprattutto bambini dai 9 ai 10 anni circa in su, in condizioni ed ambienti di lavoro ora quasi nemmeno più credibili.

L’impiego di grandi masse di lavoratori nelle fabbriche fa sorgere subito, negli stessi lavoratori, il bisogno di riunirsi in associazioni operaie di categoria o di settore, trasformatesi poco dopo in associazioni generali dei lavoratori: nel 1825 nascono le Trade Unions, ed il sindacato ufficiale dei lavoratori in Inghilterra fu legalmente autorizzato nel 1864.

Per un utile parallelo, ciò avverrà in Germania poco dopo, nel 1869, mentre in Italia le organizzazioni sindacali dei lavoratori saranno riconosciute nel 1902.

L’Inghilterra dunque procede a passi da gigante sulla via dell’industria-lizzazione, introducendo le macchine a vapore nelle fabbriche, e ciò le consentì di raggiungere nel 1850 un grado tale di industrializzazione da assicurarle il primato non solo in Europa, riconosciuto da tutti e consacrato nel 1851 con la Prima Esposizione Universale svoltasi a Londra, dove i pezzi forti furono la locomotiva ed il piroscafo, entrambi naturalmente a vapore.

In Germania l’unificazione nazionale si era completata nel 1871, ma sotto la guida trainante della Prussia, c’era già stato precedentemente un primo forte sviluppo nel periodo 1851-60, mentre negli anni 1880-90 venne raggiunto il punto massimo dall’avvio dell’industrializzazione tedesca con i motori a combustione interna (Daimler 1885 - Diesel 1892).

In Italia invece, alla fine del 700 o all’inizio dell’800, gli opifici industriali esistenti non si può dire che fossero significativi, mentre cominciavano ad apparire le prime Soms; non è ancora il caso di parlare dell’inizio di un processo di industrializzazione, per questo si dovrà attendere verso la metà del 1800.

Il processo di riunificazione dell’Italia fu guidato dal Regno Sardo e conseguentemente in Piemonte nacquero le prime fabbriche degne di tal nome e si incominciò a prender contatto con i problemi dei lavoratori. Non è un caso, quindi, che nel 1850 abbia avuto luogo a Torino la Prima Società (Assemblea - n.d.a.) Generale degli Operai e nel 1853 il I° Congresso delle Soms sarde che, un decennio più tardi, sarebbero state la maggior parte delle Soms italiane esistenti.

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