Come annunciato il mese di novembre è dedicato alla memoria della prima guerra mondiale.
Dur sono gli appuntamenti, il primo cinematografico giovedì 14 alle 20.30 sarà proiettato il film di Christian Carion "JOYEUX NOËL", una storia dimenticata. Nel 1914 lo scoppio della prima guerra mondiale sconvolge l'esistenza di milioni di uomini: Arriva il Natale, ma per chi indossa un'uniforme è difficile dimenticare l'orrore della guerra anche per poche ore. Eppure un piccolo grande miracolo sta per accadere: durante la vigilia di Natale, i soldatgi verranno fuori dalle trincee abbandonando i fucili, per stringere la mano al nemico...e il destino di quattro persone cambierà per sempre.

Una commovente storia di umanità e fratellanza ispirata ad un fatto realmente accaduto.


Giovedì 30 Paolo Malaguti presenterà la sua ultima opera "PRIMA DELL'ALBA" un romanzo che, nel centenario della disfatta di Caporetto, getta una luce nuova sulle scelte di memoria e celebrazione, oblìo e censura, fatte dall'Italia «vittoriosa» attorno al mito della Grande Guerra e al destino dei troppi caduti di quella inutile strage che, a parere di molti, segnò la vera fine della civiltà europea.

Lo scrittore, già finalista del premio Strega 2017 con La reliquia di Costantinopoli, ritorna nell'anno del centenario di Caporetto con un romanzo storico che ha il sapore del giallo. Come si può parlare di tale genere quando le vicende narrate soono quelle della guerra? L'autore lo realizza attraverso due filoni narrativi. C'è il Vecio (così l'autore ha voluto chiamare un sopravvisuto della guerra mondiale) che riesce a portare a casa la pelle, a caro prezzo, anche se il suo destino è segnato dai troppi orrori del conflitto, non ultimo quello delle facili fucilazioni dei nostri militari, per futili motivi; e c'è la morte "accidentale" del generale Andrea Graziani, protagonista di tanti tristi episodi, avvenuta in circostanze misteriose nei pressi della stazione ferroviaria di Firenze. L'ispettore Malossi, chiamato ad occuparsi del caso, essendo stato pure lui in guerra, riesce ad avvicinarsi alla verità dei fatti ma, poteri superiori che vogliono evitare uno scandalo lo fanno desistere dall'esprimere le sue convinzioni. Dopo tutto il generale è il Luogotenente Generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e nel 1931, quando succede il fatto, il regime è impegnato a consolidare il proprio potere e togliere velocemente dalla scena gli eventi che possono portare a verità scomode.
Il Vecio e l'ispettore sono entrambi vittime del proprio tempo, il primo della guerra e il secondo del periodo fascista in cui si vanno consolidando i valori "credere", "obbedire", "combattere". La deriva non sarà lontana.

[nella foto Paolo Malaguti]

 

Crocetta 24 ottobre 2017