Ricordo di Sante Cancian "Artista di Marca" Perchè Sante Cancian a Crocetta? La risposta è ovvia e scontata. L'arte non ha confini. Quella che fiorì agli inizi del Novecento nel Trevigiano fu espressione di una vitalità non comune. Spesso la critica del tempo, che ha influenzato il pensiero fino agli anni 60 del secolo scorso, non ha fatto un buon servizio all'arte e nemmeno agli aritisti. Nel 1957 all'inaugurazione di una mostra postuma di Cancian si sentivano queste parole: "La loro vita girava come una logora ruota di vecchio mulino, ogni giorno in lotta per riuscire a vendere un quadro, per ricercare il denaro occorrente per dipingere e più ancora per non languire di fame. Organizzavano tra loro mostre annuali, dove principalmente gli enti pubblici si commovevano a fare qualche acquisto, da ascrivere sotto le sovvenzioni di beneficienza...quegli artisti si chiusero in un adattamento umiliato cercando di dare prova del loro gusto in altri ripieghi più redditizi, come fare un carro carnevalesco o preparare le vetrine di un negozio". Un'analisi sgombrata dalle leggende di chi vuole vedere a tutti i costi il bohémien dietro ogni figura d'artista rende giustizia a Sante Cancian, talento che non ha bisogno di maestri, la cultura costruita fuori dalle aule di scuola: irrequieto genio trevigiano, la sua ricerca artistica si esprime in generi diversi, dal disegno alla pittura, dalla decorazione alla grafica pubblicitaria. Fondamentale il suo legame d'amicizia e stima con Bepi Mazzotti, di cui illustra alcuni libri (tra i quali "Treviso - Piave - Grappa - Montello", forse la più bella guida della Marca Trevigiana) con efficaci disegni dal segno pulito e deciso, essenziale e rappresentativo di luoghi ed ambienti, raffinati appunti di un viaggio colto e sentimentale. Sono ben noti gli scorci della sua amata Treviso, quanto le incuriosite rappresentazioni delle sagre, dei mercati, del circo, del via-vai della gente per le strade, degli umili lavori nella loro quotidianità; ma, di frequente, il suo sguardo - ora forse velato di tristezza - indugia sulla solitudine degli anziani o sulla malinconia dei bevitori. La stessa eleganza e concisione di segno distinguono anche i delicati acquarelli, nel fervore della vita cittadina o nella quiete della vicina campagna o del placido Sile. Tumultuoso, invece, - come è ironico e spesso dissacrante nelle caricature - nel proporre messaggi mediatici di sorprendente efficacia con la grafica pubblicitaria, con soluzioni ed inventiva che lo hanno reso giustamente famoso. Sante Cancian muore nel 1947, a 45 anni. Lo ricorda il 25 marzo alle ore 20.30 nella sede della S.O.M.S. di Crocetta Valentino Morello. Appuntamento quindi a Crocetta del Montello il 25 marzo 2011
alle ore 20.30 presso la sala Franco
Sartori della S.O.M.S.
|